Dopo le feste natalizie Milano profuma di benzina e cannella, come un mastodontico ingranaggio che si rimette in moto ma getta lo sguardo sui passi perduti. L’indugio dura un attimo: Milano è sempre proiettata verso il futuro. Mi unisco al suo mood quando al tramonto salgo sul terrazzo esterno del palazzo della Regione Lombardia. Si tratta di uno spazio situato al 38° piano, un luogo deputato a eventi esclusivi, con una vista pazzesca che non lascia indifferente neppure chi, come il sottoscritto, è abituato ad altezze e panorami da farti sussultare il cuore e urlare di stupore, urlare sì, talmente tanto che qualcuno potrebbe pensare che qualcun altro ti stia buttando di sotto. Niente paura, io sono Spiderman della macchina fotografica, sprezzante del pericolo e del bel mondo, mi affaccio da quassù per guardare laggiù e catturare la magia della blue hour. Perfetto per le foto, speciale per le emozioni, è lo spettacolo del cielo color mandarino che sfuma e promette tinte ancora più suggestivi per i fanatici delle tenebre. Prima che il buio avvolga ogni millimetro della mia amata città, e la Grigna innevata, che col sereno di riesce a scorgere, scompaia, assieme alla Madonnina e ai grattacieli più moderni, allungo un braccio più fuori che posso. Ho in mano un calice vuoto da riempire di sogni, di ipotesi possibili, di desideri da realizzare sul serio, e so che Milano non mi deluderà.
Milano dall’alto è la mia passione, l’amante perfetta che aspetta la mia visita, in cambio chiede soltanto una cosa, anzi due: amore e rispetto. Io ne aggiungo un’altra, la devozione. Viaggio lungo tutto il pianeta grazie alla mia professione, ma questo è il luogo dove tornare sempre, col pant pant degli amanti, il tormento dell’estasi e la voglia di ricominciare. A scattare e ad amare.