B&N - Sky and Clouds Milano in B&N

Ph. Paolo Marchesi

Raccontare Milano in bianco e nero annulla le centinaia di sfumature delle sue ville liberty, dei fiori a primavera, del foliage autunnale, degli arancioni pavidi di certi tramonti e dello sfolgorante, quanto raro, cielo azzurro anice da mangiare al cucchiaio, eppure vale davvero la pena di farlo.

Milano in bianco e nero accentua le sue contraddizioni, esalta i contrasti e propone una narrazione di grande impatto emotivo, giocata sui toni del grigio, la tinta del suo asfalto, il tono del suo umore ma soltanto per chi non la conosce e non potrà mai farsi amare da lei.

Milano in bianco e nero offre una storia retrò, ci riporta indietro negli anni, quando – ma che bel tempo era – non erano tutti fotografi grazie a uno smart phone e toccava avere la pazienza dell’attesa per ammirare gli scatti sulla pellicola. C’è una raffinatezza unica nel bianco e nero, il Duomo appare ancora più gotico, le gargoyle si stagliano con maggior vigore spogliate dei colori che le circondano e le vetrate sembrano vestite a lutto. Il Castello assume una sembianza inaspettata, tutto parla un linguaggio rinnovato nel suo balzo all’indietro. Il bianco e nero chiede raccoglimento, non concede distrazioni per il giallo del tarassaco e il rosso dei papaveri nelle aiuole cittadine, non lascia che lo sguardo si soffermi sulle panchine verdi né su quelle rosse allestite in difesa dei diritti delle donne. Milano in bianco e nero cancella gli arcobaleni, ma non è mai banale e regala una realtà differente: si irradia in uno stile crepuscolare che ci fa diventare tutti poeti. 

Milano così è malinconia, evoca silenzi che non conosce, urla discordanze e si dimostra coraggiosa privandosi della vivacità, non teme confronti col fucsia, il turchese, l’ocra e il verde acqua. 

Milano in bianco e nero, per chi non c’è mai stato, propone una storia piena di domande. Le fontanelle chiamate “draghi verdi” dai milanesi, ora sono color piombo e il forestiero potrebbe immaginarle viola oppure blu. La fantasia acrobatica di chi la ammira nella sua essenzialità gioca a inventare possibilità, ma Milano in bianco e nero non ci sta, nessuno può sostituire i suoi colori, scambiare i dettagli e fare a modo suo. Milano in bianco e nero ha soltanto deciso di vestirsi di sobrietà per una volta, per tornare variopinta a piacimento del fotografo.  

 

 

 

 

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